Résumé :
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" La Cina che Parise visita è quella della rivoluzione culturale degli anni Sessanta. Una Cina poverissima, ma mai misera o miserevole, il cui popolo è votato, in maniera ridondante e quasi psicotica alla ricostruzione socialista del paese, attraverso la lettura e l’applicazione della precettistica di Marx e Mao; un popolo e un paese impregnati di un’ideologia profondamente radicata nel loro essere, che avvolge la cultura, la scuola, l’università, lo spazio dopolavoristico, il quotidiano, l’intera vita. Il metodo conoscitivo che Parise adotta consiste nello spogliarsi di tutte le superfetazioni culturali, le valutazioni pregiudiziali e gli eruditismi, infrangendo la barriera che separa l’uomo dalla realtà pura e semplice.
'Non c’è niente da capire, bisogna solo guardare': Parise rifugge la cultura nozionistica e libresca, nella quale non si ritrova e, negli anni Sessanta, periodo di noia, frustrazione e pessimismo (esistenziale e culturale) lo scrittore intraprende alcuni viaggi in qualità di giornalista visitando paesi lontani conoscendo culture diametralmente opposte a quella occidentale, e toccando con mano situazioni sociali, economiche, politiche e perciò culturali difficilmente descrivibili a meno di non stabilire un rapporto simbiotico con la realtà e di attraversarla, lasciandosi attraversare da essa."
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