Résumé :
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"Le stagioni" è un libro che sorprenderà tutti i lettori di Conte. Da un lato, è una continuazione trionfale del primo libro: l'identità di divinità, mito e natura, l'onnipresenza degli dei anche nel mondo moderno, la passione metafisico-estatica, la lirica degli elementi permette di balzare oltre le stagioni, nel tempo-senza tempo, nell'eterno. Ma, d'altro lato il mondo mitico di Conte non è mai stato così pieno di dubbi e di angosce. Forse gli dei sono morti, tristi ombre spettrali: la natura mortale come gli dei e abbandonata dagli dei, è aggredita dal gelo; e gli uomini non partecipano né al divino né alla natura. In questa condizione, c'è un'esile speranza di salvezza. Animali e fiori - gechi, gabbiani, scoiattoli, ginestre - appaiono tra noi: non sappiamo se siano soltanto ciò che sembrano, o qualcosa d'altro; ma la loro presenza basta a spalancare un orizzonte. Mai Conte aveva rivelato, come nelle "Stagioni", il suo genio stilistico e ritmico: la ricchezza e la varietà della sua ispirazione.
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