Résumé :
|
Sviluppando le tesi contenute nei celebri Eros e civiltà e L’uomo a una dimensione, Herbert Marcuse approfondisce in questo saggio – il suo più recente – le nuove possibilità di liberazione dell’uomo. Per Marcuse, è giunto il momento di rilanciare in tutta la sua forza eversiva e creatrice il concetto di utopia, che esprime qualcosa il cui prodursi non è impossibile nell’universo storico, ma soltanto impedito dagli interessi delle società stabilite. Si tratta di sottrarre l’uomo all’apparato che, soddisfacendone i bisogni, ne perpetua la servitù: la libertà diverrebbe allora l’ambiente naturale di un organismo non più capace di adattarsi alle prestazioni competitive richieste dal benessere, né di tollerare l’aggressività, la bruttezza del modo di vita imposto dall’establishment. È possibile una simile ristrutturazione dell’uomo? Marcuse motiva in queste pagine la sua risposta affermativa, e vede nel maggio francese il primo consistente «rifiuto» della società attuale: la nuova sensibilità attestata dalle rivolte giovanili in tutto il mondo è divenuta un fatto politico, che consente di approfondire il discorso sulla costruzione e sullo sviluppo di una società nata dalla rottura storica col passato e col presente.
|