Résumé :
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In una incantevole Trieste fino Ottocento, vivificata dall'aria mitteleuropea e dalla bora dell'irredentismo, si muovono, aggraziate, "au ralenti", e come consapevoli di un loro tragico destino, le quattro sorelle Wieselberger. Appartengono a una "giudiziosa, benestante famiglia" della buona società: la madre è una tranquilla signora, che si divide tra la casa di città, odorosa di cera e di pulito, e la grande casa di campagna, con giardino, orto e vigna; il padre è uno stimato musicista, che dirige con autorità affettuosa sia la famiglia che l'orchestra dei "dilettanti filarmonici", che fa le prove a casa sua. Ad una delle quattro sorelle può capitare di danzare, una sera, con il signor Ettore Schmitz, industriale in vernici sottomarine, non ancora diventato il grande Italo Svevo. Narrando la loro storia, che è poi quella della sua ramificatissima famiglia, Fausta Cialente racconta mezzo secolo di storia italiana, in una prospettiva rivelatrice. Getta una luce nuova ed inquietante su certi fautori "liberalmassoni di destra" dell'irredentismo triestino, che non solo liquidavano in termini razzisti la questione slovena, ma intendevano applicare analoghe discrimonazioni nei confronti dei lavoratori, escludendoli dal governo della città, quando fosse "diventata italiana"... Figlia di una delle sorelle Wieselberger e di un ex-ufficiale dell'esercito, amaro e lucido "disfattista", la narratrice, allora giovanissima, apre gli occhi sull'inutile massacro, voluto da un fanatismo patriottico che prepara il nazismo...
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