Résumé :
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Dietro l'ariosa invenzione di queste tre "storie straordinarie", articolate in un perfetto contrappunto di riflessi e di risonanze, quanto del timpanista Romualdi, del pittore Gino Petrucci o dell'impresario Pellizzari, nascosti agli altri oltre che a sé medesimi, del loro sottile gioco mistificatorio, della loro fisiologicamente ambigua ricerca di una diversa felicità, non corrisponde alla moralità di Mario Soldati, al suo gusto dell'avventura intellettuale e, insieme, dell'interrogazione angosciosa? Non a caso al di là del divertito scomporsi e ricomporsi dei sentimenti e dei fatti s'indovina, voce della coscienza e dell'eterno, l'ombra del "convitato di pietra". Anche se poi Soldati sembra ogni volta scomparire, eludere la risposta, armato di quel distacco consapevole, tra ironico e amaro, che è l'incanto maggiore della sua arte.
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