Résumé :
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Il libro è di chiaro impianto autobiografico e si innesta a pieno titolo nella grande tradizione letteraria italo-americana del Novecento. Geremia, immigrato abruzzese capomastro di un cantiere edile, il giorno di venerdì santo del 1923 precipita da un’impalcatura e annega in una colata di calcestruzzo. Con lui svanisce anche il sogno di una nuova casa, condiviso per anni con la moglie Annunziata. Tocca allora allo zio Luigi, anche lui muratore, sobbarcarsi il peso e la responsabilità dell’intera famiglia (la sorella Annunziata e gli otto nipoti), almeno fino a quando un nuovo incidente sul lavoro non lo renderà per sempre invalido. Il vero protagonista del romanzo, però, è Paolo (verosimilmente lo stesso autore), figlio dodicenne di Geremia e Annunziata. Con la famiglia ridotta alla fame è proprio il ragazzo, nel suo vagare disperato per la città alla ricerca di un aiuto, a scontrarsi per la prima volta con l’indifferenza delle istituzioni. Le risposte che riceve sono perentorie: sua madre Annunziata non ha diritto ad alcun risarcimento perché Geremia non è cittadino americano (l’esito del processo sarà tutto dalla parte dell’impresa edile). Dal parroco, poi, punto di riferimento (evidentemente solo spirituale) della comunità degli italiani, non riesce che ad ottenere i resti del suo lauto pranzo. Paolo capisce che non ha scelta: per mantenere sé e la sua famiglia diventerà muratore, a dispetto della sua giovane età. Sarà la sua straordinaria capacità di apprendere, sostenuta da una insperata forza di volontà, a fargli conquistare da subito la benevolenza dei compagni di lavoro.
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