Résumé :
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Il titolo lascia intendere una consequenzialità tra i due predicati: mal visto dunque mal detto, mal detto in quanto mal visto. Forse mai come in quest’opera, una delle più complesse e oscure dell’intera produzione in prosa di Samuel Beckett, l’autore lascia affiorare la sua idea di arte come fallimento inevitabile. Impossibile esprimersi compiutamente non (non solo) perché l’espressione è di per sè un atto imperfetto, ma anche perché la percezione stessa, che precede qualunque possibilità di espressione, lo è.
La percezione, nella fattispecie, è quella di una vecchia donna che conduce una vita solitaria e vegetativa (come quasi tutti i personaggi di Beckett) in un casotto nel mezzo di una pietraia. Uniche occupazioni: l’osservazione del moto degli astri, ed in particolare di Venere, e le visite regolari ad una pietra tombale. La piana in cui sorge l’abituro della vecchia viene descritta come “spazio senza forma. Piuttosto circolare che altro comunque” e poi è composta da “due zone”. L’idea è che lo spazio abbia la forma di un cervello.
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