Résumé :
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Berlino, anni Trenta. Albert Albinus, esperto d’arte antica, erede di una cospicua fortuna, è un uomo ancora giovane, di piacevole aspetto, afflitto da una lieve balbuzie, indice di una segreta timidezza. Ha una moglie, Elisabeth, dal volto slavato e quieto, pura come un giglio (solo la prima notte di nozze gli ha mostrato la tenera cicatrice di una appendicite), una figlioletta, Irma, golosa di dolci, e un cognato scapolo, Paul, piuttosto ingombrante; viaggia; si gode i suoi soldi; ogni tanto ha qualche idea (come quella di trasferire i grandi quadri in pellicola: tipo cartoni animati), che poi senza dispiacersi troppo mette da parte. È felice? Ma certo! Come non potrebbe esserlo quando, per esempio, a fianco di sua moglie, sul balcone del lussuoso appartamento borghese di dodici stanze, contempla «le strade turchine, con i fili della luce e i camini tratteggiati a inchiostro di china nella luce del tramonto»?
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