Résumé :
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E' un romanzo corale ambientato in un palazzo popolare della periferia milanese negli anni cinquanta, il Fabbricone. Qui protagoniste sono le voci delle persone che lo abitano, che di continuo dalle finestre si rimandano l’una l’altra. Costruito su storie plurali, il libro si dipana anche intorno a una trama centrale: la storia d’amore tra la Rina e il Carlo. Come novelli Romeo e Giulietta, i due innamorati devono difatti superare le ostilità delle famiglie di origine, i Villa e gli Oliva, schierate su opposte sponde politiche. I Villa sono comunisti: il padre accoglie i figli la sera mentre legge in poltrona “Rinascita” e rimprovera il figlio Antonio, che cerca di farsi una propria strada attraverso la boxe, di non frequentare più la sezione del partito. Completano il nucleo familiare la madre, la figlia Liberata, militante convinta, e appunto Carlo (un nome datogli in onore di Carlo Marx), innamorato di Rina. Speculare ai Villa, la famiglia di lei, gli Oliva, cattolici ferventi e democristiani fino al midollo, a partire dal nonno, pugnace combattente in ogni situazione. Nonostante le speranze degli uni e degli altri, alla fine la vita imporrà però la propria impronta sui sogni di redenzione sociale e individuali mentre, quasi a sigillare simbolicamente le vicende, un acre e intenso odore proveniente dalle tubature riempirà ogni interstizio del grande caseggiato popolare.
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