Résumé :
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" Questa è la storia di una spia, una spia molto speciale. Lasciate stare ‘007’ e i romanzi fascinosi di Jan Fleming perché Richard Sorge ebbe una sola arma a disposizione: l’intelligenza. In quanto alle belle donne contrasse un paio di matrimoni, ma a Tokyo si mise a vivere con una cameriera-artista e scultrice, giovanissima, conosciuta in un piccolo locale della città. Sorge era un intellettuale comunista, profondo conoscitore della Cina e del Giappone, nato a Baku nella Russia Meridionale. Parlava alla perfezione l’inglese, il francese, il russo e il tedesco. Lo impiccarono, all'età di 44 anni, nel carcere di Sugamo, a Tokyo, il 7 novembre 1944 (settanta anni fa) dopo tre anni di detenzione. Un suo vecchio compagno di cella, Teikichi Kawai ha raccontato: “Non ci fu bisogno di trascinarlo verso la forca. Camminava tranquillo e non si fermò davanti all'altarino con le immagini sacre. In giapponese disse di essere un cittadino sovietico e aggiunse un Viva il comunismo , ma sempre con l’aria tranquilla”.
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