Résumé :
|
" La capanna indiana, poemetto che dà il nome ad una raccolta di poesie pubblicata nel 1951 e riedita nel 1955, comprende la quasi totalità dei versi scritti da Bertolucci nella sua giovinezza di poeta. La trasparenza, la dolcezza, l’angolo nascosto sono rischi che Bertolucci ha calcolato, nel modo in cui un può calcolarli: lasciando che la poesia viva dentro di lui in completa pienezza e di per sé. Sotto quella superficie cristallina si nascondono una tensione e una drammaticità intensamente vissute e sofferte. Negli scritti bertolucciani si specchiano i fiori più umili, margherite, garofani e le indimenticabili gaggie; il sole vi ingioiella l’erba; i campi sono coperti da tappeti di foglie, le stagioni si alternano con il loro ritmo imprevedibile, ma scandito, preciso. E il poemetto comincia in autunno, per poi proseguire fino all'inverno, alla primavera seguente, all'estate e di nuovo all’autunno per giungere ad un altro inverno e all'annuncio dell’anno nuovo, finendo per racchiudere tutta la vicenda stagionale, un po’ come Le quattro stagioni di Vivaldi o i Quattro quartetti di Eliot. In La capanna indiana si concentrano impressionismo e descrittivismo e per la poesia di Bertolucci si può parlare di una ispirazione tratta dal quotidiano che si esprime in versi “dal vero”, come riproduzione di momenti autentici che trasposizione e immaginazione soggettiva proiettano al di là del puro e semplice naturalismo".
|